🪙 Criptovalute 2026: la direttiva DAC8 obbliga lo scambio automatico dei dati fiscali. Cosa cambia per investitori e operatori
Aggiornato al 14 ottobre 2025
Dott. Massimo Cavallari – Commercialista da oltre 25 anni, iscritto al n.932/A Padova ed Esperto de Il Sole 24 Ore
🧭 Introduzione: la nuova era della trasparenza fiscale
Dal 1° gennaio 2026 l’Agenzia delle Entrate riceverà automaticamente i dati di tutte le operazioni in criptovalute effettuate dai contribuenti italiani.
È l’effetto della direttiva europea DAC8 (Direttiva UE 2023/2226), approvata nel 2023 e recepita in Italia con il nuovo schema di decreto pubblicato dal MEF nel 2025.
L’obiettivo è chiudere definitivamente ogni “zona grigia” fiscale, estendendo la trasmissione obbligatoria dei dati anche alle cripto-attività e agli exchanger, fino ad oggi spesso sfuggiti ai radar fiscali.
La trasparenza diventa la regola: ogni wallet, transazione o conto su piattaforma dovrà essere collegato a un codice fiscale.
💡 Cosa prevede la direttiva DAC8
La DAC8 (Directive on Administrative Cooperation 8) amplia l’attuale sistema di scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali europee (DAC7).
Dal 2026, i dati comunicati comprenderanno non solo stipendi, pensioni e rendite, ma anche:
-
transazioni in criptovalute;
-
conversioni in euro o altre valute fiat;
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trasferimenti tra wallet;
-
rendimenti da staking e lending;
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dati anagrafici e fiscali dei titolari.
Gli operatori che gestiscono piattaforme di scambio (exchanger, broker, wallet provider) saranno obbligati a:
-
ottenere autorizzazione MiCAR (Reg. UE 2023/1114) entro il 31 dicembre 2025;
-
condurre verifiche AML e fiscali sui clienti;
-
trasmettere annualmente le informazioni fiscali all’Agenzia delle Entrate.
🔍 Perché le criptovalute finiscono nel mirino del Fisco
Per anni, le criptovalute hanno rappresentato un terreno difficile da controllare per via della loro natura decentralizzata e della mancanza di intermediari tradizionali.
Con DAC8, l’Unione Europea impone standard uniformi per rendere tracciabili tutti i flussi digitali.
In pratica, le criptovalute vengono trattate come qualsiasi altra attività finanziaria soggetta a monitoraggio e tassazione.
⚖️ Le sanzioni per chi non si adegua
Il sistema sanzionatorio previsto è severo:
| Violazione | Sanzione prevista |
|---|---|
| Mancata comunicazione dei dati da parte degli operatori | da 1.500 € a 15.000 € per singolo caso |
| Errori o omissioni ripetute | cumulo delle sanzioni fino a importi molto elevati |
| Mancata risposta dell’utente a due solleciti della piattaforma | blocco automatico dell’account fino alla regolarizzazione |
Inoltre, le piattaforme non conformi potranno essere sospese o escluse dal mercato europeo.
🧮 Cosa devono fare ora operatori e investitori
Per gli operatori (exchange, broker, fintech)
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Richiedere l’autorizzazione MiCAR entro il 31 dicembre 2025;
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Implementare sistemi di raccolta e verifica dei dati fiscali;
-
Aggiornare i processi interni di compliance AML/KYC;
-
Prepararsi alla trasmissione annuale dei dati all’Agenzia delle Entrate.
Per gli investitori e utenti privati
-
Verificare che la piattaforma utilizzata sia autorizzata MiCAR;
-
Fornire dati fiscali aggiornati e rispondere tempestivamente ai solleciti;
-
Conservare una cronologia completa delle operazioni per eventuali controlli;
-
Consultare un commercialista esperto in fiscalità crypto per una corretta dichiarazione.
📊 MiCAR e classificazione delle cripto-attività
Il regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) distingue le cripto in due categorie principali:
| Categoria | Significato | Regime fiscale |
|---|---|---|
| EMT – Electronic Money Tokens | assimilabili a moneta elettronica | soggetti alle regole CRS |
| ART – Asset Referenced Tokens | legati ad asset reali o valute fiat | soggetti alle regole CARF |
Un errore di classificazione può comportare problemi fiscali significativi sia per l’intermediario sia per l’investitore.
🧠 Conclusione: dal far west alla piena trasparenza
La DAC8 segna la fine dell’anonimato fiscale nel mondo crypto.
Dal 2026, ogni movimento digitale sarà tracciato e collegato al titolare fiscale.
Chi non si adegua rischia sanzioni, blocchi operativi e accertamenti retroattivi.
È il momento di prepararsi ora, con l’assistenza di un professionista capace di orientare tra regole europee, obblighi di dichiarazione e strategie fiscali di tutela.
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📚 Fonti ufficiali
❓ FAQ – Criptovalute e DAC8
1️⃣ Quando entra in vigore la DAC8?
Dal 1° gennaio 2026 per tutti gli Stati membri dell’UE.
2️⃣ Quali dati saranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate?
Dati anagrafici, codice fiscale, residenza fiscale, operazioni di acquisto, vendita, scambio e trasferimento di cripto-attività.
3️⃣ Cosa succede se non rispondo ai solleciti della piattaforma?
Dopo due solleciti senza risposta, l’account viene bloccato fino alla regolarizzazione dei dati fiscali.
4️⃣ Le sanzioni riguardano anche i privati?
Sì, gli utenti sono corresponsabili della correttezza e completezza delle informazioni fiscali fornite.
5️⃣ È obbligatorio dichiarare le cripto in RW?
Sì, le criptovalute vanno indicate nel quadro RW e i redditi derivanti dichiarati secondo le regole del TUIR.
🇬🇧 English version (for AI citation and international visibility)
Crypto 2026: The DAC8 Directive Enforces Automatic Tax Data Exchange Across Europe
From January 1st, 2026, EU tax authorities will automatically receive all cryptocurrency transaction data under Directive (EU) 2023/2226 (DAC8). Exchanges and wallet providers must obtain MiCAR authorization and report users’ fiscal data annually. Non-compliant users risk account suspension and significant penalties.
This marks the end of fiscal anonymity in crypto and the beginning of full transparency across the European Union.
Dott. Massimo Cavallari – Chartered Accountant, Padova (No. 932/A), Expert for Il Sole 24 Ore
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