Il controllo di gestione nei gruppi aziendali

Il controllo di gestione nei gruppi aziendali

20/12/2022

Nell'implementazione del controllo di gestione dei gruppi occorre monitorare ed approfondire anche l'effetto delle operazioni infragruppo realizzate per valutare sul piano economico e finanziario come l'esistenza del gruppo incida sui margini complessivi e delle singole società che ne fanno parte.

Con il controllo di gestione le aziende misurano i risultati conseguiti in termini di costi, ricavi e margini. Gli strumenti che la dottrina ha sviluppato nel tempo per realizzare tale obiettivo informativo sono numerosi ma sono sempre e comunque indirizzati a soddisfare una specifica esigenza conoscitiva del management.

Il settore di attività in cui opera l'impresa, nonché le modalità con cui sviluppa la produzione e/o l'attività commerciale influenzano le modalità con cui gli strumenti del controllo di gestione vengono implementati.

Un ulteriore aspetto importante da considera riguarda la partecipazione dell'impresa ad un gruppo aziendale. Quest'ultimo si caratterizza per essere un complesso di società autonome sul piano giuridico ma dipendenti su quello economico da un unico centro direzionale. In sostanza, il gruppo aziendale risulta composto da numerosi soggetti giuridici (le varie società) eterodiretti da un unico soggetto economico che ne coordina l'azione.

Quando le società fanno parte di un gruppo aziendale, l'implementazione del controllo di gestione ne deve tenere conto al fine di produrre informazioni coerenti con l'obiettivo che il management si è posto. In particolare, gli obiettivi informativi che in tale situazione occorre raggiungere possono essere i seguenti:

  • misurare le performance delle singole società non considerando gli effetti economici e finanziari dell'appartenere ad un gruppo aziendale;
  • analizzare le performance del gruppo aziendale nel suo complesso;
  • valutare l'impatto sulle performance del gruppo aziendale di ogni singola società;
  • misurare l'impatto sulle performance di ogni singola società dell'appartenenza al gruppo aziendale.

Sul piano operativo, una delle caratteristiche che qualificano i gruppi aziendali è la possibilità che l'azione di ogni società sia coordinata dall'unico soggetto economico che gestisce il gruppo fino a far assumere (in casi estremi e comunque al fine di un vantaggio economico complessivo) ad ogni impresa scelte anti-economiche se valutate a livello di singola società. Inoltre, l'appartenenza ad un gruppo aziendale può favorire lo sviluppo di rapporti commerciali e finanziari tra le società che lo compongono che si potrebbero realizzare anche a condizioni non di mercato per un interesse di gruppo.

L'intensità di tale aspetto dipende dalla composizione dei gruppi aziendali. Se infatti è massima in quelli economici, in quanto caratterizzati da relazioni di complementarietà tecnica operativa tra le società che li compongono, in quelli misti e in quelli finanziari è certamente minore (ed addirittura assente quando la holding controlla società operanti in settori particolarmente differenti).

In ogni caso, anche quando l'intensità dei rapporti infragruppo e dell'influenza nelle scelte gestionali da parte del soggetto economico è limitata, le performance delle singole società risultano comunque influenzate dal far parte del gruppo aziendale. Ovviamente tale influenza può essere particolarmente rilevante quando le scelte operative di ogni società sono rivolte unicamente all'interesse complessivo del gruppo stesso.

Tale premessa risulta importante nel pensare al controllo di gestione nei gruppi aziendali, poiché le valutazioni sulle performance delle singole imprese dovrebbero considerare l'entità della loro dipendenza dalle politiche gestionali del soggetto economico del gruppo stesso.

Sul piano applicativo, l'analisi del punto di pareggio, del margine di contribuzione, del “peso” dei costi fissi, della composizione/natura dei costi aziendali ecc., sono influenzate dalle scelte di gruppo con la conseguenza che ogni valutazione ne dovrebbe tener conto. Anche quando gli scambi infragruppo fossero realizzati a condizioni di mercato, non valutarne l'impatto sarebbe limitante della significatività dell'analisi poiché, ad esempio, il mercato potrebbe non garantire lo stesso livello di operazioni.

Questo aspetto complica pertanto in modo potenzialmente rilevante l'implementazione di un controllo di gestione efficace nei gruppi aziendali. Per raggiungere tale risultato sono necessarie alcune premesse in tema di rilevazione dei dati. In realtà tale aspetto non è propedeutico solo per il controllo di gestione, in quanto è fondamentale anche per la redazione del bilancio consolidato.

Si tratta di rilevare in modo separato i rapporti infragruppo rispetto alle altre operazioni; se poi a questo si aggiungono dati specifici sui costi dei beni/servizi oggetto di tali scambi infragruppo, sarebbe possibile analizzare l'impatto economico e finanziario di tali operazioni e valutarne la rilevanza sulle performance di gruppo e delle singole società.

Un primo esempio da considerare riguarda il caso in cui una società del gruppo venda una parte (o tutti) dei prodotti (oppure offra i propri servizi) da essa realizzati alle altre consociate. In questa situazione, disporre delle informazioni sull'entità di tali scambi infragruppo e sul loro costo di produzione permetterebbe:

  • di capire quanto tali operazioni impattano sul margine complessivo della singola società;
  • di fare riflessioni su cosa accadrebbe se la società non facesse parte del gruppo.

Viceversa, per le società del gruppo che ricevono tali servizi o acquistino tali beni occorrerebbe valutarne l'impatto e l'efficienza rispetto al ricorso al mercato.

Altro esempio può riguardare l'analisi del margine complessivo di gruppo, quando il processo produttivo è trasversale tra le società consociate. Si ipotizzi, per semplificare, un gruppo composto da quattro società di cui tre controllate da una holding produttiva. In particolare, la capogruppo realizza un processo di trasformazione di un prodotto alimentare realizzato da una delle società controllate, mentre le restanti due si occupano della commercializzazione. In questo caso, la società di produzione realizza il bene che poi vende interamente alla capogruppo che implementa un processo di trasformazione finalizzato a realizzare il prodotto finito, poi ceduto alle due società commerciali. I prezzi di trasferimento con cui avviene la cessione dalla società di produzione alla capogruppo e da quest'ultima alle aziende commerciali sono coerenti rispetto a quelli di mercato anche se definiti dal management di gruppo (questo potrebbe comunque spingere verso disallineamenti tra i due valori). La disponibilità di informazioni sulle quantità commercializzate, sui prezzi di cessione e, soprattutto, sui costi consentirebbero:

  • di determinare il costo complessivo di gruppo derivante dalla somma del costo di produzione (sostenuto nella controllata di produzione), con il costo di trasformazione (sostenuto nella capogruppo) e con il costo di commercializzazione (sostenuto dalle due società commerciali controllate);
  • di valutare il margine complessivo di gruppo derivante dalla differenza tra il prezzo realizzato dalle società commerciali (per la vendita sul mercato) e il costo complessivo di gruppo;
  • di confrontare il costo di produzione con il costo che si sarebbe sostenuto sul mercato se il bene anziché prodotto internamente fosse stato acquistato sul mercato;
  • di confrontare il costo di trasformazione con il costo che si sarebbe sostenuto se la trasformazione fosse stata affidata ad un terzo;
  • di determinare risultati consolidati elidendo i margini infragruppo per gli scambi interni che non si sono perfezionati (nel periodo oggetto di osservazione) con una cessione a soggetti terzi rispetto al gruppo aziendale.

In conclusione, in questi casi nell'implementazione del controllo di gestione si aggiunge la necessità di monitorare ed approfondire anche l'effetto delle operazioni infragruppo realizzate e, in generale, dell'impatto del far parte al gruppo aziendale; tale dettaglio consente infatti di valutare sul piano economico e finanziario come questo aspetto incida sui margini complessivi e delle singole società che ne fanno parte.


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