Lavoro e Previdenza - Consulente del Lavoro

Gli approfondimenti del Dottor Cavallari sui temi della previdenza e sui contratti di lavoro

 

Va molto di moda offrire piani di welfare aziendale a pagamento, vogliamo quindi chiarire di cosa si tratta:

Attenzione agli specchietti per le allodole.
Va molto di moda offrire piani di welfare aziendale a pagamento, vogliamo quindi chiarire di cosa si tratta:

Si tratta di benefit aziendali per i dipendenti per aumentare la motivazione, la felicità e la produttività dei dipendenti. Ecco dieci esempi di benefit aziendali per un’azienda felice da implementare per creare un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.

  1. Buoni Pasto e Vouchers Alimentari
    Offrire buoni pasto o vouchers alimentari è un benefit molto apprezzato che può alleggerire le spese quotidiane dei dipendenti. Questi buoni possono essere utilizzati presso vari ristoranti e supermercati, migliorando così il benessere finanziario e incentivando una dieta sana.
  2. Assicurazione Sanitaria Integrativa
    Un’assicurazione sanitaria integrativa può coprire spese mediche non coperte dal sistema sanitario nazionale, come visite specialisticheterapie e interventi chirurgici. Questo benefit contribuisce alla tranquillità e alla sicurezza dei dipendenti, migliorando la loro salute generale e riducendo lo stress legato alle spese sanitarie.
  3. Programmi di Formazione e Sviluppo
    Investire nella formazione continua dei dipendenti è fondamentale per la loro crescita professionale e personale. Offrire corsi, workshop e accesso a risorse educative online non solo aumenta le competenze dei dipendenti, ma dimostra anche l’impegno dell’azienda nel supportare il loro sviluppo.
  4. Flessibilità Oraria e Smart Working
    Permettere ai dipendenti di gestire il proprio orario di lavoro e di lavorare da remoto può migliorare significativamente il loro equilibrio tra vita lavorativa e privata. La flessibilità oraria consente ai dipendenti di adattare il lavoro alle proprie esigenze personali, aumentando così la loro soddisfazione e produttività.
  5. Servizi di Supporto alla Famiglia
    Offrire servizi come asili nido aziendali, contributi per l’istruzione dei figli o giorni di congedo aggiuntivi per la cura dei familiari può fare una grande differenza nella vita dei dipendenti con responsabilità familiari. Questi benefit aiutano a ridurre lo stress e a migliorare la concentrazione sul lavoro.
  6. Programmi di Benessere e Fitness
    Promuovere la salute e il benessere attraverso programmi di fitness aziendali, come abbonamenti a palestrecorsi di yoga o sessioni di meditazione, può migliorare la salute fisica e mentale dei dipendenti. Questo non solo riduce le assenze per malattia, ma aumenta anche la produttività e la motivazione.
  7. Benefit per il Trasporto
    Sovvenzionare i costi del trasporto pubblico o offrire parcheggi gratuiti può rendere il tragitto casa-lavoro meno stressante per i dipendenti. Alcune aziende offrono anche navette aziendali per facilitare gli spostamenti quotidiani, contribuendo a ridurre il traffico e l’impatto ambientale.
  8. Gift Cards e Premi
    Le gift cards possono essere un modo semplice e flessibile per premiare i dipendenti per il loro duro lavoro e i loro successi. Queste possono essere utilizzate per acquisti personali, viaggi o esperienze, dando ai dipendenti la libertà di scegliere come utilizzare il proprio premio.
  9. Giornate di Ferie Aggiuntive
    Offrire giornate di ferie aggiuntive come premio per obiettivi raggiunti o come riconoscimento per anni di servizio può essere un incentivo molto efficace. Questo benefit permette ai dipendenti di godere di più tempo libero per rilassarsi e ricaricare le energie.
  10. Programmi di Responsabilità Sociale e Volontariato
    Incoraggiare i dipendenti a partecipare a programmi di volontariato o a iniziative di responsabilità sociale aziendale può aumentare il loro senso di appartenenza e orgoglio per l’azienda. Questo tipo di attività non solo contribuisce positivamente alla comunità, ma rafforza anche i legami tra i dipendenti e la loro motivazione.

 

Un efficace piano di welfare può realizzarsi l'accordo con i sindacati (c.d. "welfare bilaterale"), con le aziende presenti in un determinato territorio, inclusi gli enti bilaterali, gli enti territoriali o le associazioni di rappresentanza dei lavoratori (c.d. "welfare distrettuale") o direttamente dalla volontà unilaterale del datore di lavoro (c.d. "welfare unilaterale" o "on top") ed ha effetti positivi, tra l'altro:

  • sul benessere della forza lavoro, tanto sul posto di lavoro, quanto nel privato;
  • sulla motivazione e sulla produttività dei lavoratori. Mediante il c.d. "welfare premiale" è infatti possibile incentivare i lavoratori al perseguimento di specifici obiettivi aziendali;
  • sullo sviluppo del senso di appartenenza e fidelizzazione dei lavoratori;
  • sul miglioramento del clima aziendale;
  • sulla capacità di attrarre talenti.

Dal punto di vista lavoristico nulla vieta che il welfare aziendale possa prevedere benefici ad personam, ovvero sia destinato al benessere di specifici lavoratori (c.d. "welfare individuale"). 
Al fine di poter beneficiare del trattamento fiscale e previdenziale di favore occorre fare attenzione alle modalità con le quali i beni, servizi e utilità vengono messi a disposizione della generalità o di categorie omogenee di dipendenti, non potendo costituire il welfare aziendale - diversamente dai fringe benefit - una forma di retribuzione erogata a fronte della prestazione lavorativa.

Definizione del piano di welfare

L'intervento del datore di lavoro nell'individuazione e soddisfazione dei bisogni dei lavoratori si sviluppa nell'ambito del welfare di secondo livello, con la previsione di interventi mirati in funzione della popolazione lavorativa di riferimento. Naturalmente tali azioni sono influenzate, tra l'altro:

  • dalla sensibilità del datore di lavoro verso le tematiche sociali;
  • dalla disponibilità di fondi da destinare;
  • dai costi da sostenere, influenzati in maniera determinante dalla componente fiscale e da quella contributiva;
  • dalle relazioni con i sindacati e dal grado di conflittualità in azienda;
  • dalla percezione dei lavoratori del welfare come valore aggiunto rispetto ai premi in denaro.

Definizione degli obiettivi aziendali

Il datore di lavoro deve innanzitutto avere chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere per il tramite di un piano di welfare aziendale. Dunque se, ad un estremo, il piano è diretto a soddisfare unicamente le esigenze dei lavoratori, esaltando così la funzione dell'impresa in campo sociale, all'altro estremo il piano può essere finalizzato a migliorare le performance dei lavoratori in termini di produttività, tasso di assenteismo, ecc.
Definiti i propri obiettivi, il datore di lavoro deve aver ben chiara la composizione della forza lavoro e dei suoi bisogni. È necessario infatti che il pacchetto welfare sia composto da utilità che il lavoratore percepisca come socialmente rilevanti. Tale analisi può essere effettuata mediante report, questionari o interviste ai lavoratori, coinvolgendo, oltre alle funzioni aziendali, anche le rappresentanze sindacali.

Analisi della popolazione aziendale

L'analisi sociodemografica della popolazione aziendale, consente di individuare più agevolmente le esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, evitando di porre a disposizione beni e servizi non richiesti e comunque non utili al perseguimento degli obiettivi aziendali. Occorre definire, tra l'altro, l'età della forza lavoro e la composizione del nucleo familiare e dei familiari a carico, verificando se sono presenti disabili o persone non autosufficienti, e/o studenti.

Analisi dei bisogni e definizione del paniere

L'ambito di valutazione dei bisogni è ampio e i servizi potenzialmente fruibili numerosi. I servizi possono essere offerti direttamente dal datore di lavoro o da società esterne convenzionate; è possibile prevedere che il lavoratore scelga in autonomia il fornitore e poi che si faccia rimborsare le spese dall'azienda.

Aree di intervento

Servizi

Sostegno economico

Contribuzioni alle spese dei finanziamenti, erogazione di prestiti, istituzione di mense aziendali o uso di buoni pasto e spacci aziendali.
Buoni spesa generici, buoni carburante.

Salute

Visite, check-up, rimborsi delle spese mediche, medicina preventiva, cure termali.
Contributi di assistenza sanitaria integrativa.

Istruzione

Erogazione di borse di studio o rimborso per l'acquisto dei libri dei figli dei dipendenti. Servizi di trasporto pubblico, navette aziendali.
Rimborso delle tasse universitarie.

Sicurezza sociale

Contributi a favore dei fondi di previdenza complementare, servizi a supporto del disagio sociale o psicologico, rimborso delle spese per l'assistenza ai malati terminali o agli anziani.

Persona

Abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, o consulenza fiscale e legale.

Interessi extraprofessionali

Abbonamenti a cinema e teatri, circoli sportivi o palestre, quotidiani, corsi di arte, lingua e musica, viaggi.
Corsi formativi.

Conciliazione con la vita privata

Istituzione di asili nido aziendali, frequenza di ludoteche, centri estivi e invernali, o rimborso delle spese per le baby sitter.
Utilizzo di strutture specializzate, badanti nei casi di presenza di disabili e/o, di familiari anziani, di persone non autosufficienti nel nucleo familiare.

Il datore di lavoro può inoltre offrire soluzioni flessibili all'organizzazione del lavoro, ad esempio con il ricorso allo smart working.
Definiti i bisogni della popolazione lavorativa di riferimento, è poi possibile che il datore di lavoro:

  • individui le utilità in modo indipendente;
  • metta a disposizione un budget spendibile dal lavoratore nell'ambito di un paniere di prestazioni a disposizione (c.d. "flexible benefit"). 

Piattaforme

Stante la difficoltà per il datore di lavoro di offrire direttamente i servizi, è comune affidarsi a piattaforme di gestione delle erogazioni di welfare aziendale, che si differenziano principalmente per i servizi offerti. Operativamente per ogni lavoratore viene caricato un credito welfare che verrà speso in autonomia dal dipendente sulla base delle proprie esigenze e disponibilità.
Lo stesso provider provvederà a comunicare al datore di lavoro tutte le informazioni utili da inserire in busta paga.   

Formalizzazione del piano

Il piano di welfare può essere definito direttamente dal datore di lavoro, mediante regolamento aziendale, ovvero negoziato con i sindacati, mediante la contrattazione di secondo livello.
Nel primo caso il datore di lavoro ha maggiore flessibilità nella gestione del piano, anche se occorre tenere conto dei riflessi di tale scelta di carattere fiscale.
Gli elementi da indicare nel regolamento aziendale non sono formalizzati, dunque è possibile svilupparlo sulla base delle proprie esigenze e nel rispetto delle indicazioni fornite dal legislatore per poter beneficiare del regime agevolato ai fini fiscali e previdenziali.

In sostanza si tratta di erogare beni, servizi, voucher deducibili senza aggiunte di tasse e contributi quali:

  • Buoni pasto – da spendere in ristoranti o supermercati
  • Piani assicurativi – polizze assicurative su infortuni e malattia
  • Buoni carburante e buoni spesa
  • Rimborso spese scolastiche e universitarie per i figli
  • Viaggi – cofanetti regalo o viaggi vacanza
  • Corsi di formazione – corsi di lingue e altre iniziative extra professionali
  • Buoni acquisto – voucher e card da spendere in vari punti vendita
  • Sport e benessere – abbonamenti a piscine e palestre, biglietti termali, voucher per massaggi e trattamenti rilassanti

Si tratta degli esempi di welfare in genere più apprezzati dai lavoratori e, per questo motivo, più diffusi nelle aziende.

Ogni imprenditore che desidera offrire ai propri dipendenti servizi di welfare ha a disposizione una vasta gamma di opzioni, che vanno dai rimborsi per particolari tipologie di spese – come quelle di istruzione o quelle mediche – ai buoni acquisto da spendere in una specifica rete di punti convenzionati fino a benefit che possono dare al dipendente una libertà di scelta molto più ampia relativamente al loro utilizzo: è questo il caso dei voucher.

Con tutto il marketing da imbonitori che vediamo sull’argomento ci aspettiamo comunque una maggiore attenzione agli abusi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Chiama lo 049 613584


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