📈 Euro sopra 1,20: cosa cambia per chi importa o esporta in dollari?
Cambio euro-dollaro sopra 1,20? È una soglia critica per molte imprese italiane. Quando l’euro si rafforza troppo, cambiano le regole del gioco per chi importa o esporta: vediamo cosa significa e come tutelarsi.
📦 Cosa succede se l’euro si rafforza?
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Per gli importatori: bene! Le merci acquistate in dollari (materie prime, componenti elettronici, prodotti finiti) costano meno. Un euro più forte rende più conveniente approvvigionarsi dagli USA o da paesi legati al dollaro.
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Per gli esportatori: male. I prodotti italiani diventano più cari per chi paga in dollari, e quindi meno competitivi sui mercati esteri. Margini e ordini rischiano di ridursi.
🏦 Come può reagire la BCE?
Se il cambio EUR/USD resta sopra 1,20:
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La BCE potrebbe rallentare l’aumento dei tassi o addirittura tagliarli per evitare un freno all’economia.
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Una politica più accomodante mira a indebolire l’euro e sostenere l’inflazione e le esportazioni.
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Imprese e PMI devono monitorare costi finanziari, rischio cambio e strategie di copertura.
💡 Cosa può fare l’imprenditore?
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Usa contratti in euro ove possibile per evitare il rischio cambio.
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Valuta coperture valutarie (hedging) per proteggere i margini.
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Analizza la marginalità dei clienti e fornitori in valuta estera.
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Rivedi i listini export e le condizioni di pagamento.
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Pianifica l’IVA estera: variazioni di cambio possono impattare i valori doganali.
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Studio Cavallari supporta le aziende che operano con l’estero, anche in fasi di incertezza valutaria e cambiamento della politica monetaria europea.
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