Impresa di costruzioni vuole chiudere il c/corrente bancario su cui sono canalizzate le rate di mutuo acceso presso quella stessa banca. La banca si oppone alla chiusura sostenendo che l'addebito delle rate di mutuo obbliga l'impresa a tenere il c/corrente aperto. Nel contratto di mutuo non c'è alcun riferimento a tale obbligo. Vorremmo sapere come stanno veramente le cose.
Premesso che la banca Tizio ha stipulato con il sig. Caio un contratto di mutuo fondiario in data 25 maggio 2015 subordinando l'effettiva erogazione del prestito alla produzione di documenti i quali non potevano assolutamente essere richiesti se non decorsi 11 giorni dalla stipula notarile in quanto i certificati richiesti dovevano avere tassativamente la data di rilascio posticipata di 11 giorni dall'iscrizione dell'ipoteca legale a favore della banca mutuataria e quindi non potevano essere richiesti e rilasciati prima del 6 giugno 2015. La banca, all'atto di erogazione effettiva del mutuo avvenuta in data 30 giugno 2015 ha accreditato il conto corrente del beneficiario del mutuo con valuta 25 maggio 2015 (data del rogito).
La banca per il periodo dal 25 maggio al 30 giugno n. 35 giorni ha incassato interessi per € 500 e pagato € 25 è regolare? La banca ha fatto maturare interessi su somme non erogate. Casa si può fare se è irregolare?