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Società Benefit: La relazione annuale

La normativa italiana prevede che le Società Benefit redigano una relazione annuale sull'attività svolta per la realizzazione del beneficio comune e degli altri obiettivi, con una valutazione delle performance sociali e ambientali della società eseguita tramite uno standard di valutazione esterno e indipendente; tale relazione dovrà essere allegata al bilancio d'esercizio, inoltre dovrà essere pubblicata anche sul sito internet della società, qualora esistente.

La sostenibilità sta assumendo una rilevanza sempre maggiore ed è un aspetto strategico che può contribuire a migliorare la reputazione aziendale e, di conseguenza, anche le performance economiche.

In tale contesto si è assistito alla diffusione, in Italia, della Società Benefit. L'Italia è stato il primo stato europeo e tra i primi al mondo ad introdurre lo “status giuridico” di Società benefit. Il modello di Benefit Corporation è stato introdotto per la prima volta negli Stati Uniti nel 2010 (nello Stato del Maryland). La Benefit Corporation si è poi diffusa negli USA e in Colombia, a Puerto Rico, in Ecuador e in Canada.

In Italia, il modello è stato introdotto con il nome di Società Benefit con la Legge di stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208, art.1, ai commi 376 e ss.).  

 

Le peculiarità delle Società Benefit

Le Società Benefit perseguono un c.d. doppio scopo sociale, infatti, al tradizionale scopo di lucro affiancano la ricerca del “bene collettivo”, col fine ultimo di apportare dei vantaggi, anche al contesto sociale e territoriale nel quale l'impresa è inserita. In particolare, l'art. 1, comma 380 della Legge n. 208/2015 stabilisce che “la Società Benefit è amministrata in modo da bilanciare l'interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate nel comma 376, conformemente a quanto previsto dallo statuto.

Nel nostro ordinamento, le Società Benefit hanno la possibilità di operare attraverso svariate forme giuridiche, come la società cooperativa, la società persone, o la società di capitali, integrando la denominazione “Società Benefit” nella propria ragione sociale.

Nella Società Benefit, è fondamentale individuare uno o più soggetti responsabili della sostenibilità. Tali soggetti dovranno supervisionare le strategie ESG, certificarne il mantenimento nel tempo e comunicare i raggiungimento degli obiettivi.

Le Società Benefit devono espletare alcuni adempimenti specifici con cadenza annuale in particolare, devono redigere una relazione annuale di carattere non finanziario nella quale devono comunicare le strategie che hanno attuato ai fini del perseguimento del “bene comune” indicato nello statuto e le relative performance raggiunte.  

 

La Certificazione B Corp

Le Società Benefit “certificate” sono quelle che hanno ottenuto la certificazione B Corp che viene rilasciata dall'ente indipendente B Lab.

Per ottenere tale certificazione è necessario compilare il BIA (B Impact Assessment), un benchmark sviluppato dall'ente B Lab, con l'obiettivo di valutare in modo rigoroso l'impatto generato dell'impresa in 5 aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente, Clienti.

Se l'esito finale del questionario di autovalutazione è di almeno 80 punti su 200, l'azienda potrà avviare il percorso di certificazione, sottoponendosi alle procedure di verifica di B Lab.

Una volta ottenuta la certificazione, l'impresa potrà utilizzare il logo Certified B Corporation che permetterà all'azienda di differenziarsi sul mercato e di incrementare la propria brand reputation. La certificazione B Corp vale per tre anni dalla data di ottenimento, oltre questo periodo, si dovrà chiedere un rinnovo.  

 

Le Società Benefit e il reporting

Le caratteristiche della relazione annuale

La normativa italiana prevede che le Società Benefit redigano una relazione annuale sull'attività svolta per la realizzazione del beneficio comune e degli altri obiettivi, con una valutazione delle performance sociali e ambientali della società eseguita tramite uno standard di valutazione esterno e indipendente. Tale relazione dovrà essere allegata al bilancio d'esercizio; inoltre, dovrà essere pubblicata anche sul sito internet della società, qualora esistente.

La relazione annuale, sulla base di quanto disposto dalla Legge n. 208/2015, deve contenere:

a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuate dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune, dei risultati ottenuti e delle eventuali circostanze che hanno impedito il raggiungimento degli obbiettivi;

b) la valutazione dell'impatto generato, tramite l'applicazione di uno standard di valutazione esterno;

c) la descrizione dei nuovi obiettivi da perseguire nell'esercizio successivo.

Le caratteristiche dello standard di valutazione dell'impatto

In merito allo standard di valutazione rileviamo che non esiste un'univoca metodologia di misurazione, ma vi sono diverse soluzioni con molteplici strumenti di valutazione e livelli di complessità.

Esaustività nella valutazione

A tal fine evidenziamo che lo standard di valutazione dovrebbe essere quanto più esaustivo possibile nella valutazione dell'impatto generato dalla società e atto a descrivere in modo completo tutte le azioni intraprese dalla società per il perseguimento del beneficio comune nei confronti del territorio e degli stakeholder.

Indipendenza e credibilità

Lo standard deve essere sviluppato da un ente indipendente ossia né controllato né collegato alla Società Benefit. Deve inoltre essere credibile, ossia sviluppato da un ente che detiene le competenze necessarie per valutare l'impatto sociale e ambientale delle attività, attraverso un approccio scientifico e multidisciplinare per lo sviluppo dello standard.

Trasparenza

Per assicurare la trasparenza dello standard devono essere rese pubbliche le seguenti informazioni:

  • i criteri utilizzati per la misurazione dell'impatto sociale e ambientale delle attività;
  • le ponderazioni utilizzate per i diversi criteri previsti per la misurazione dell'impatto sociale e ambientale delle attività;
  • l'identità degli amministratori e l'organo di governo dell'ente che gestisce lo standard di valutazione;
  • il processo attraverso il quale vengono effettuate le modifiche e gli aggiornamenti allo standard;
  • un resoconto delle entrate e delle fonti di sostegno finanziario dell'ente per escludere eventuali conflitti di interesse.

La normativa vigente definisce infine quattro caratteristiche che devono essere presenti nello standard di valutazione scelto dalla società per valutare il proprio impatto:

  • Governance dell'impresa: si fa riferimento alla governance per valutare il grado di trasparenza e responsabilità della società nel perseguimento delle finalità di beneficio comune, con particolare attenzione allo scopo della società, al livello di coinvolgimento dei portatori d'interesse, e al grado di trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate dalla società;
  • Lavoratori: si fa riferimento ai lavoratori, per valutare le relazioni con i dipendenti e i collaboratori in termini di retribuzioni e di welfare aziendale, formazione e opportunità di crescita personale, qualità dell'ambiente di lavoro, comunicazione interna, flessibilità e sicurezza del lavoro;
  • Stakeholders: bisognerà poi considerare gli stakeholder aziendali, per valutare le relazioni della società con i propri fornitori, con il territorio e le comunità locali in cui opera, le azioni di volontariato, le donazioni effettuate a scopo benefico, le attività culturali e sociali, e ogni azione di supporto allo sviluppo locale e della propria catena di fornitura;
  • Ambiente: l'ambiente è sicuramente un punto chiave per valutare gli impatti della società. Occorrerà far riferimento al ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi, processi logistici e di distribuzione, uso, consumo e fine vita.  

CHIAMACI ALLO 049 613584

art. 1 c. 376 e s. L 208/2015


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