Indeducibili i costi contrattualizzati ma non inerenti o non certi e determinabili

      Sono indeducibili i costi sostenuti per le consulenze, anche se il contratto ne prevede l’erogazione anche in assenza della prova dell’utilità del servizio. Lo spiega la Corte di Cassazione con l'ordinanza del 1° ottobre 2018, n.23698, con la quale il Palazzaccio ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate.

      La Sezione Tributaria Civile ha analizzato il ricorso, ed ha motivato osservando che «l’affermazione per cui i costi per consulenza, studio e assistenza […] sono legittimi per il solo fatto che essi sono stati pattuiti nel contratto stipulato tra le due società infragruppo, attribuisce erroneamente all’autonomia negoziale delle parti la capacità di derogare alle norme imperative previste in ambito fiscale, violando in particolare il disposto dell'art.109 del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, secondo cui: tutti i componenti (positivi o negativi) del reddito di impresa devono essere certi e di ammontare determinabile obiettivamente; inoltre, i componenti negativi (costi) devono possedere l’ulteriore requisito dell’inerenza, ossia devono avere un nesso di effettiva funzionalità rispetto alla produzione dei ricavi».

        La contabilità non è data entry: si fa prima sulla base della legge e poi sulla base di contratti adeguati, dei quali si possa ricostruire logica imprenditoriale e marginalità.

      La deducibilità dei costi, oltre ad essere legata al rispetto dei principi di competenza, certezza, determinabilità, inerenza e contabilizzazione, dipende dalla tipologia di ricavi a cui sono correlati nonché alla tipologia di attività svolta, vale a dire ad esempio: se i costi sono produttivi di ricavi imponibili, allora saranno interamente deducibili (es. costi per beni destinati alla rivendita); se i costi derivano dall’acquisto di beni utilizzati promiscuamente saranno parzialmente deducibili.   Per quanto riguarda la deducibilità dei costi che potrebbero essere poco inerenti all’attività e, quindi, parzialmente deducibili, se non indeducibili, sarà onere dell’imprenditore dimostrarne l’inerenza. Al contrario, sarà onere dell’Amministrazione dimostrare che un costo non è inerente per negarne la deducibilità. (Cass. civ., Sez. trib., 16 aprile 2008, n. 9919, Cass. civ., Sez. V, 27 aprile 2012, n. 6548).  Inoltre, come specificato dalla Cassazione civile sez. trib.con la sentenza del 10 marzo 2017 n. 6185, non è possibile giustificare la deducibilità di una spesa o di un costo quando non sia espressamente riconducibile ad una relativa attività finalizzata a produrre utili. Pertanto è necessario una correlazione tra i costi o la spesa con un’attività finalizzata potenzialmente a generare ricavi.

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